Percorso delle Terme Euganee

Il percorso, pianeggiante e su strade secondarie poco trafficate o campestri, parte dall’area archeologica di  Montegrotto Terme, in viale Stazione, dove si possono osservare gli impianti di alcuni edifici risalenti al periodo giulio-claudio, che pure rappresentano una piccolissima parte della ricca località imperiale.  A breve distanza si trova il Butterfly Arc, la casa delle farfalle,  dove migliaia di farfalle tropicali volano libere. Nelle vicinanze si può visitare lo spaccio del Maglificio Bertha e apprezzare le collezioni di maglieria classica per donna. Percorrendo viale della Stazione si passa davanti al Duomo moderno e poco oltre si trova l’antico Oratorio della Madonna  il cui campanile risale al XIII secolo. Sul piazzale del Municipio si ammirano le sculture in vetro colorato, un richiamo alla presenza del Museo Internazionale del Vetro d’Arte (aperto solo di pomeriggio) che si trova a breve distanza ai piedi del percorso naturalistico di Villa Draghi e Monte Ceva.  

Seguendo le piste ciclabili lungo Corso delle Terme incontriamo Res Edile, azienda specializzata nella fornitura e posa in opera di materiali per pavimenti. Prendendo via Marzia si giunge ad Abano  Terme.  Per chi volesse fare una passeggiata nell’isola pedonale si può partire dall’antica sorgente del Montirone. Questo piccolo colle, un tempo ricco di sorgenti termali che sgorgavano naturalmente fu particolarmente caro agli antichi patavini che in epoca romana lo circondarono di strutture termali. L’ingresso oggi è caratterizzato da un colonnato corinzio di inizio Novecento e da una possente colonna dorica sormontata da una coppa avvolta tra le spire di un serpente, progettata da Giuseppe Jappelli nel 1825, in occasione del passaggio dell’Imperatore Francesco I d’Austria.

Percorrendo a piedi l’isola pedonale ricca di negozi e locali, lungo via Pietro d’Abano e Viale delle Terme è possibile ammirare l’ex Grand Hotel Orologio, uno degli emblemi della storia di Abano con facciata neoclassica (1825)  opera di Giuseppe Jappelli, e l’Hotel Trieste & Victoria, altro edificio di valore storico, qui infatti ebbe sede il Comando Supremo Italiano durante la Prima Guerra Mondiale (1918) e il generale Armando Diaz era solito soggiornarvi in un appartamento del primo piano tuttora conservato. Nei giardini del Kursaal si trova la statua dell’Arlecchino, opera del famoso artista Amleto Sartori, le cui opere, in particolare le splendide  maschere per il teatro, sono esposte nel Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori  (per la visita all’interno verificare orari di apertura) che ha sede all’interno di Villa Savioli, facilmente raggiungibile in bicicletta seguendo viale delle Terme fino al Duomo di san Lorenzo  e poi prendendo la ciclabile di via San Pio X.

 

Tornati al Montirone seguendo via Previtali e svoltando su via Bassi  si giunge sulla Circonvallazione Ovest, qui attraversata la circonvallazione si prende via S. Daniele, dotata di pista ciclabile, che conduce all’ingresso della salita verso il Monastero di San Daniele in monte, annidato sulla sommità del piccolo colle che domina Abano e tuttora abitato da monache benedettine di clausura. La salita è piuttosto ripida.  La posizione in cima al colle offre una bella vista sul panorama circostante e in base agli orari di visita è possibile visitare una sala del convento adibita a museo sulla storia del convento e la chiesa adiacente eretta nel 1711.  Ai piedi della salita per il monastero si trova l’azienda Casa Pedron, leader nella progettazione e e realizzazione di arredi interni in legno. Ritornando su via San Daniele si prosegue ancora per 1 km fino all’incrocio con la ciclabile E2 (Anello dei Colli Euganei). Proseguendo verso Torreglia, incontriamo la Buddineria Naturalmente dove degustare ottimi dolci e in particolare i famosi budini e gelati, contemplando le vetrine di Mazzon Arredamenti, noto restauratore di mobili d’arte che coniuga il piacere dell’antico con una ampia gamma di soluzioni moderne di arredamento. Tornando quindi verso  la ciclabile in direzione Praglia nel giro di 30 minuti si giunge alla splendida Abbazia di Praglia. Fondata nel XI secolo fu per secoli caposaldo della colonizzazione agricola benedettina in tutto il territorio ad ovest di Padova. La chiesa opera di Tullio Lombardo è sempre aperta mentre per visitare il monastero che racchiude bei chiostri in vario stile, la preziosa sala del Capitolo, il refettorio monumentale e la famosa divina loggetta immortalata da Fogazzaro nel romanzo Piccolo Mondo Moderno si devono seguire le visite guidate dai monaci stessi che normalmente si tengono di pomeriggio tra le 15 e le 17. A poca distanza potete trovare l’antica bottega di Donà Vittorio che continua la tradizione di restauro di mobili appresa dal padre. Potrete quindi ammirare le sue opere d’arte e creazioni moderne.  Tornati quindi sulla ciclabile si rientra verso Abano e all’attraversamento sulla SP25d (via Monteortone) seguire la strada provinciale fino al Santuario della Beata Vergine della Salute di Monteortone. Il complesso merita una sosta; la visita comincia con il sacello al cui interno sgorga la sorgente dove nel 1428 sarebbe avvenuta l’apparizione miracolosa al soldato Pietro Falco che fu miracolato e guarito dalla peste dopo aver trovato un’immagine lignea della Madonna accanto ad una fonte che sgorgava ai piedi del colle. L’icona è ancora oggi conservata nel Santuario. Il complesso comprende anche un albergo termale ricavato nell’ex convento, dove è possibile ammirare il chiostro rinascimentale al centro del quale spicca un armonioso pozzo in pietra d’Istria. E’ possibile quindi seguendo la ciclabile lungo via Santuario e via Monteortone rientrare ad Abano Terme per un aperitivo nell’animata isola pedonale.

Il percorso, pianeggiante e su strade secondarie poco trafficate o campestri, parte dall’area archeologica di  Montegrotto Terme, in viale Stazione, dove si possono osservare gli impianti di alcuni edifici risalenti al periodo giulio-claudio, che pure rappresentano una piccolissima parte della ricca località imperiale.  A breve distanza si trova il Butterfly Arc, la casa delle farfalle,  dove migliaia di farfalle tropicali volano libere. Nelle vicinanze si può visitare lo spaccio del Maglificio Bertha e apprezzare le collezioni di maglieria classica per donna. Percorrendo viale della Stazione si passa davanti al Duomo moderno e poco oltre si trova l’antico Oratorio della Madonna  il cui campanile risale al XIII secolo. Sul piazzale del Municipio si ammirano le sculture in vetro colorato, un richiamo alla presenza del Museo Internazionale del Vetro d’Arte (aperto solo di pomeriggio) che si trova a breve distanza ai piedi del percorso naturalistico di Villa Draghi e Monte Ceva.  

Seguendo le piste ciclabili lungo Corso delle Terme incontriamo Res Edile, azienda specializzata nella fornitura e posa in opera di materiali per pavimenti. Prendendo via Marzia si giunge ad Abano  Terme.  Per chi volesse fare una passeggiata nell’isola pedonale si può partire dall’antica sorgente del Montirone. Questo piccolo colle, un tempo ricco di sorgenti termali che sgorgavano naturalmente fu particolarmente caro agli antichi patavini che in epoca romana lo circondarono di strutture termali. L’ingresso oggi è caratterizzato da un colonnato corinzio di inizio Novecento e da una possente colonna dorica sormontata da una coppa avvolta tra le spire di un serpente, progettata da Giuseppe Jappelli nel 1825, in occasione del passaggio dell’Imperatore Francesco I d’Austria.

Percorrendo a piedi l’isola pedonale ricca di negozi e locali, lungo via Pietro d’Abano e Viale delle Terme è possibile ammirare l’ex Grand Hotel Orologio, uno degli emblemi della storia di Abano con facciata neoclassica (1825)  opera di Giuseppe Jappelli, e l’Hotel Trieste & Victoria, altro edificio di valore storico, qui infatti ebbe sede il Comando Supremo Italiano durante la Prima Guerra Mondiale (1918) e il generale Armando Diaz era solito soggiornarvi in un appartamento del primo piano tuttora conservato. Nei giardini del Kursaal si trova la statua dell’Arlecchino, opera del famoso artista Amleto Sartori, le cui opere, in particolare le splendide  maschere per il teatro, sono esposte nel Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori  (per la visita all’interno verificare orari di apertura) che ha sede all’interno di Villa Savioli, facilmente raggiungibile in bicicletta seguendo viale delle Terme fino al Duomo di san Lorenzo  e poi prendendo la ciclabile di via San Pio X.

 

Tornati al Montirone seguendo via Previtali e svoltando su via Bassi  si giunge sulla Circonvallazione Ovest, qui attraversata la circonvallazione si prende via S. Daniele, dotata di pista ciclabile, che conduce all’ingresso della salita verso il Monastero di San Daniele in monte, annidato sulla sommità del piccolo colle che domina Abano e tuttora abitato da monache benedettine di clausura. La salita è piuttosto ripida.  La posizione in cima al colle offre una bella vista sul panorama circostante e in base agli orari di visita è possibile visitare una sala del convento adibita a museo sulla storia del convento e la chiesa adiacente eretta nel 1711.  Ai piedi della salita per il monastero si trova l’azienda Casa Pedron, leader nella progettazione e e realizzazione di arredi interni in legno. Ritornando su via San Daniele si prosegue ancora per 1 km fino all’incrocio con la ciclabile E2 (Anello dei Colli Euganei). Proseguendo verso Torreglia, incontriamo la Buddineria Naturalmente dove degustare ottimi dolci e in particolare i famosi budini e gelati, contemplando le vetrine di Mazzon Arredamenti, noto restauratore di mobili d’arte che coniuga il piacere dell’antico con una ampia gamma di soluzioni moderne di arredamento. Tornando quindi verso  la ciclabile in direzione Praglia nel giro di 30 minuti si giunge alla splendida Abbazia di Praglia. Fondata nel XI secolo fu per secoli caposaldo della colonizzazione agricola benedettina in tutto il territorio ad ovest di Padova. La chiesa opera di Tullio Lombardo è sempre aperta mentre per visitare il monastero che racchiude bei chiostri in vario stile, la preziosa sala del Capitolo, il refettorio monumentale e la famosa divina loggetta immortalata da Fogazzaro nel romanzo Piccolo Mondo Moderno si devono seguire le visite guidate dai monaci stessi che normalmente si tengono di pomeriggio tra le 15 e le 17. A poca distanza potete trovare l’antica bottega di Donà Vittorio che continua la tradizione di restauro di mobili appresa dal padre. Potrete quindi ammirare le sue opere d’arte e creazioni moderne.  Tornati quindi sulla ciclabile si rientra verso Abano e all’attraversamento sulla SP25d (via Monteortone) seguire la strada provinciale fino al Santuario della Beata Vergine della Salute di Monteortone. Il complesso merita una sosta; la visita comincia con il sacello al cui interno sgorga la sorgente dove nel 1428 sarebbe avvenuta l’apparizione miracolosa al soldato Pietro Falco che fu miracolato e guarito dalla peste dopo aver trovato un’immagine lignea della Madonna accanto ad una fonte che sgorgava ai piedi del colle. L’icona è ancora oggi conservata nel Santuario. Il complesso comprende anche un albergo termale ricavato nell’ex convento, dove è possibile ammirare il chiostro rinascimentale al centro del quale spicca un armonioso pozzo in pietra d’Istria. E’ possibile quindi seguendo la ciclabile lungo via Santuario e via Monteortone rientrare ad Abano Terme per un aperitivo nell’animata isola pedonale.

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