Arte e artigianato in una Venezia vera

Il Sestiere di Cannaregio è uno dei più estesi di Venezia. La passeggiata che vi proponiamo oggi vi porterà nella cosiddetta zona “alta”, quella che confina con i Sestieri di Castello e San Marco, si affaccia dalle Fondamente Nove sulla magica laguna dell'Isola di San Michele e di Murano, e grazie alla sua storia risulta essere culla di tradizioni, cultura e artigianato. Una zona di Venezia, questa, che è rimasta “protetta” dal turismo di massa, e anche per questo motivo offre ancora scorci di vera “venezianità”. Le calli e le fondamenta, con i loro silenzi, le loro luci, la loro vita ancora a dimensione-uomo offrono al passante un'atmosfera senza pari. Seppur vicini alla Strada Nova, o agli itinerari più celebri e frequentati di Rialto e San Marco, qui potrete assaporare una Venezia quasi d'altri tempi, dove dietro ad ogni angolo vi aspetterà uno scorcio emozionante, dove le persone sono cordiali e prodighe di sorrisi, dove l'arte e l'artigianato si fondono mantenendo l'unicità e la passione di sempre.

Arrivare a San Giovanni e Paolo e restarne ammirati non è affatto difficile: subito dopo Piazza San Marco, il campo dei Santi Giovanni e Paolo è certamente il più monumentale e il più ricco di suggestioni storiche, architettoniche e di opere d’arte. Centro pulsante della vita cittadina è uno dei luoghi prediletti dai veneziani; qui infatti, tra bambini che giocano, botteghe multicolore e locali con piacevoli plateatici, il tempo scorre felice. Ma è facendo il ponte verso Calle Larga Gallina che questa “vita veneziana” si tinge di colori magici ed affascinanti: un arcobaleno di botteghe, dialetto ed italiano si fondono in un suono ricco e suadente, l'atmosfera lagunare vi avvolgerà ed accompagnerà. Eccovene subito un mirabile esempio: al civico 6376/A affacciatevi nella bottega di Marina De Grandis. L'artista scopre da subito che il lavoro manuale è la sua passione, dapprima con la legatoria tradizionale ed artistica e con il restauro del libro e materiale cartaceo, attività che le permettono di conoscere bene la pelle, la sua storia, la sua composizione, le sue caratteristiche, la sua duttilità..  maestria che porterà l'artista a fare anche borse sia da uomo che da donna. Tutte le opere di Marina  sono disegnate, create, tagliate e cucite a mano. La passione e la tradizione sono evidenti anche solo ammirando i suoi strumenti, semplici come quelli che si trovavano nei laboratori quando non esisteva ancora il lavoro seriale.
Proseguite ora Calle Larga, godendo dei profumi e dei colori della vita veneziana: pochi passi e subito troverete il laboratorio Antichità Lachin, dove, da più di vent'anni ci si occupa di restauro di mobili di qualsiasi epoca: qui, infatti, al civico 5401/D, Marco Lachin esegue restauri con tecniche e materiali tradizionali con un apporto minimo di strumenti meccanici. Oltre a visitare il laboratorio di restauro, potrete acquistare oggetti e mobili di antiquariato e modernariato con particolare attenzione al vetro di Murano (lampadari, vasi, sculture e oggetti vari): una bottega ricca di fascino squisitamente veneziano...
Calli ricche di vita e campielli tipicamente veneziani vi porteranno verso San Canciano; qui, in Salizada S. Cancian al civico 5919 dovete assolutamente visitare la bottega di Daniela Barisoni: è l'ultimo arrotino ("gua" in veneziano) di Venezia ed è anche una donna. Daniela Barisoni, raccoglie il testimone dal padre Franco che, pur essendo oggi in pensione, affianca la figlia nel lavoro all'interno della bottega artigiana. Risale al lontano 1932 la nascita della ditta “Lena Luigi”, poi Franco Barisoni, una bottega artigiana dal fascino ed atmosfera unica, dove oltre ad affilare coltelli, forbici ed ogni genere di lame, adottando i metodi tradizionali con mola ad acqua, lo stesso procedimento usato dal fondatore Luigi, si vendono articoli da taglio con lame in acciaio inossidabile, attuale sostituto dell'acciaio temperato a rischio ruggine.
Dirigetevi ora, attraverso scorci tipici ed indimenticabili, verso Campiello Widmann; qui, in questo tranquillo luogo, potrete ammirare il Palazzo Widmann Rezzonico, opera giovanile del Longhena, un esempio del barocco veneziano in buon stato di conservazione. Grande complesso con cortile retrostante, dall'esterno si notano sopratutto il portale con timpano e le console del balcone. All'interno del palazzo, che, grazie alle finestre con vetri ottagonali nel piano nobile, ha un carattere molto "originale", sono conservati alcune decorazioni settecentesche: stucchi di Giuseppe Maria Mazza in un' alcova e soffitti affrescati di Gaspare Diziani.
Dal campiello parte la famosa Calle del Fumo, stretta “via” che porta direttamente alle Fondamente Nove, un cannocchiale perfetto verso la laguna. Qui, al civico 5311, potrete trovare lo storico laboratorio I vetri d'arte di Vittorio Costantini, aperto nel 1974 da Vittorio stesso, e che dal 1991 è diventato impresa familiare, con la partecipazione della moglie a cui, negli anni seguenti e per alcuni anni, si e' unito anche il figlio Davide. La politica di Vittorio e della moglie e' sempre stata diretta a far conoscere il “vetro a lume” nel mondo, partecipando ad esposizioni culturali in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone, ecc. e a conferenze Internazionali del vetro. Grazie all'esperienza acquisita nelle varie fornaci negli anni '60 e primi anni '70, Vittorio ha potuto creare degli oggetti unici, sia per la difficolta' di realizzazione che per le tecniche sperimentate da lui ogni giorno: entrando nel laboratorio potrete ammirare proprio queste meraviglie di arte e artigianato, stupendovi particolarmente dei soggetti a tema natura, impressionanti nella bellezza e nella precisione, tanto da sembrare veri..
Arrivate al termine di Calle del Fumo e si aprirà, per la gioia dei vostri occhi, la bellezza della laguna: l'isola di San Michele, di fronte a voi, con il monumentale Cimitero, e poco più a sinistra, all'orizzonte, l'isola di Murano. Nelle giornate particolarmente terse, non è difficile intravedere la montagne innevate sullo sfondo.
Percorrete le Fondamente Nove, luogo sempre accarezzato dal vento, fino a che troverete sulla vostra sinistra il Campo dei Gesuiti con l'omonima chiesa. La Chiesa dei Gesuiti, acquistata nel 1657 dai Gesuiti, venne ristrutturata nel 1715 su progetto di Domenico Rossi che ebbe l'accortezza di non danneggiare il monumento funerario della famiglia da Lezze, posto sulla facciata interna dell'ingresso. Vi sono custodite la famosa pala con il Martirio di San Lorenzo di Tiziano, opere di Tintoretto e di Palma il Giovane. Sostate sulle panchine del campo, dove potrete conversare con qualche veneziano “verace”, oppure semplicemente godere dell'esaustivo silenzio.
Attraversate ora il ponte che vi porta alla Salizada Sceriman per entrare, al civico 4875, nel famosissimo laboratorio di serigrafia artistica FallaniVenezia. Già nel 1968 Fiorenzo Fallani ha iniziato la sua esperienza con questa tecnica di stampa, arrivata dagli Stati Uniti, che faceva allora la sua prima apparizione in Italia. Da allora per il laboratorio transitano decine di artisti internazionali, dai nomi più noti alle giovani promesse dell’arte; che trovano qui un luogo dove sperimentare nuove strade della grafica, ed in Fiorenzo Fallani un interprete propositivo e innovativo, e a volte pure provocatorio, con cui confrontarsi, sempre nel massimo rispetto dei ruoli e delle identità di ciascuno. Al laboratorio di Venezia, grazie al figlio Gianpaolo, si vuole dare oggi nuova vita, darne visibilità al pubblico e alla città, offrire una serie di prodotti e iniziative didattico-culturali, per far conoscere la serigrafia di Fiorenzo Fallani ed avvicinare nuovi artisti a questa tecnica di stampa: entrate in questo luogo davvero suggestivo e carico di arte e storia, ne uscirete meravigliati.
Tornate in Fondamenta Zen, dove potete ammirare Palazzo Zen, residenza della famiglia Zeno, composto da tre strutture indipendenti in un progetto architettonico unitario; fu il nobile Francesco Zen, con l'aiuto dall'amico Sebastiano Serlio a progettare la trasformazione delle precedenti costruzioni che la famiglia possedeva in questo sito, volendo creare un solo grande edificio monumentale, che rispecchiasse in maniera più adeguata la potenza della famiglia.
Un ponte a sinistra, e dopo Calle Zanardi si apre Ruga Due Pozzi: qui, al civico 4165/A potrete visitare uno dei laboratori più tipici e storici dell'artigianato veneziano, la Tappezzeria Vianello Giovanni. L'attività della ditta di Vianello Giovanni gestita dal figlio Davide, è il frutto di tre generazioni di artigianato tradizionale di tappezzeria e di arredamento di interni. La produzione  si rivolge a privati che vogliono arredare elegantemente la propria casa, a chi possiede mobili antichi da riportare alla bellezza originaria. Si occupa di allestimenti di musei, arredamento di chiese e forniture per alberghi. Ammirate la produzione di salotti e tendaggi di qualsiasi tipo e su misura, la posa di tessuti in tensione su pareti.. qui si mantiene la tradizione artigiana nella qualità e nella cura del lavoro.
Colmi di tanta maestria che forse credevate persa, ma che oggi continua a vivere grazie a queste tradizioni tramandate da padre in figlio, proseguite attraverso calli stretti e piccoli ponti, fino alla Sacca della Misericordia (La sacca era un'area della laguna molto spesso usata come deposito per il materiale di escavo proveniente dai rii o dai canali o per i detriti di scarto provenienti dalla demolizione degli edifici (quella della Misericordia resiste ancora integra, non interrata, ed attualmente è parzialmente utilizzata come porto nautico): godetevi un inimitabile ed indelebile tramonto.

Punti di interesse

Marina De Grandis, diploma di Tecnico del Restauro del Libro Antico conseguito nel “lontano” 1991, scopre da subito che il lav...

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È proprio nel laboratorio di serigrafia artistica FallaniVenezia a Cannaregio che nel 1968 Fiorenzo Fallani

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