Venezia la magica, ieri come oggi

Scopriamo una Venezia antica e pulsante di vita, quella che fa da filtro tra i due suoi più grandi Sestieri, Cannaregio e Castello. La denominazione del primo forse deriva da Canal Regio, la denominazione data al canale che attraversa il sestiere da San Giobbe a San Geremia e che unisce la laguna al Canal Grande. E’ una delle interpretazioni più affascinanti ma più probabilmente il nome deriva da una corruzione dell’antico Cannarecium cioè luogo dove crescevano canne in grande quantità. La stazione ferroviaria di Santa Lucia, poichè costruita sull'area dell'omonima chiesa, soppressa con gli editti napoleonici del 1806, ha il numero 1 di anagrafico del sestiere. Il secondo, sestiere di Castello fu, invece, uno dei primi nuclei abitativi della città (V-VI secolo); prende nome dal castello che vi sorgeva, con funzione di difesa dagli attacchi dal mare. A Castello si trova l'imponente edificio dell'Arsenale, per secoli la più grande fabbrica del mondo.
Entrambi i Sestieri, forse perchè ancora distanti dai grandi flussi turistici, mantengono inalterata quella “venezianità” tipica d'altri tempi, ed offrono, al visitatore attento, storie e sensazioni affascinanti ed indimenticabili.
Quello che vi proponiamo è un itinerario magico, che vi vedrà protagonisti alla scoperta di scorci inaspettati, di luci, sapori e suoni, di sensazioni vere, accompagnati da quegli artigiani che, un tempo come oggi, proseguono la tradizione tramandata da generazioni.. e vi sembrerà davvero che il tempo non sia mai passato!

 

 

Sarà semplice trovare il famosissimo Ponte di Rialto: è il più antico ponte che collega le due rive del canal Grande. Probabilmente esisteva fin dal 1172, costruito in legno. Nel 1557 la Serenissima bandì un concorso per il rifacimento in pietra.Tra gli architetti concorrenti c'erano Palladio e Sanmicheli. Venne affidato al 'proto' Antonio da Ponte, e nel 1591 il ponte venne inaugurato (nel 2012 ha subito l’ultimo intervento per opera dei Tajapiera di Confartigianato Venezia). Da Campo San Bartolomeo, famoso luogo di ritrovo della città, riconoscibile dal monumento nel centro raffigurante Carlo Goldoni. Attraverso il pittoresco sottoportico(Sotoportego de la bissa) dirigetevi verso Campo San Lio, e da qui riempite i sensi nell'omonima Salizada (via), così viva di botteghe, suoni, colori e sapori tipici. Qui, al civico 5765, a pochi passi da calle del Paradiso, potete averne un primo, esaustivo assaggio: Scriba, una bottega artigiana nata dalla lunga esperienza e dalla spiccata abilità manuale del suo titolare Giuseppe Ferlito. Scriba si presenta come una finestra  sul passato attraverso la quale riscoprire il fascino della scrittura antica e dell'arte di rilegare libri.
Luogo di attrazione per cultori della calligrafia, collezionisti ma anche semplici curiosi che si faranno tentare dalle mirabolanti creazioni, il negozio offre una vasta scelta di prodotti esclusivamente realizzati a mano, unici e di alta qualità.
Con la mente ancora fuori dal tempo, giusto il tempo di tornare in calle e di fronte a voi troverete le magnifiche sensazioni del cuoio di Murra Venezia: dal 2002 in questa bottega si realizzano artigianalmente borse e gioielli con il migliore cuoio Italiano secondo le antiche tecniche decorative Veneziane. Ogni pezzo unico ed originale viene ideato, tagliato, cucito e decorato a mano nei laboratori di Venezia, dove la tradizione si unisce alla creatività dando vita a prodotti particolari ed irripetibili: ne rimarrete estasiati.
 Girate a destra, ora, per Calle delle Bande e qui è d'obbligo una visita all'Itaca Art Studio: non è facile  cimentarsi in vedute veneziane che abbiano qualcosa di nuovo da raccontare, ma Monica Martin, famosa artista internazionale, ci riesce, grazie anche a quel lieve tocco di ironia che dà alle sue opere una vivacità inedita. I suoi scorci di città, le sue gondole astratte, i suoi colori caldi la identificano come una delle artiste più particolari del paesaggio veneziano.
Da un mondo di colori ad uno senza tempo: al civico 5756 di Calle del Paradiso vi aprirà il suo magico mondo Kartaruga, nome che va cercato tra le pieghe della cartapesta con cui sono fatte le  maschere veneziane. Dal 1985, partendo dalla tecnica, via via si è unita una costante ricerca, sempre con l'attenzione al recupero e al mantenimento della tradizione. Così facendo, Kartaruga crea e tratta le materie prime secondo il sapere dei mascherai della Serenissima, garantendo il massimo della qualità, ma innovando le forme, i colori e gli abbinamenti, con risultati sempre inediti: provate la sensazione unica e tipicamente veneziana di mascherarvi..
Un piccolo ponte, e siete ora in Campo Santa Maria Formosa: l'omonima chiesa che domina il campo, ricostruita su progetto di M. Codussi nella II° metà del XV sec., ha un campanile barocco e due facciate principali. All’interno, dipinti della scuola di G. Bellini, un Trittico di B. Vivarini e uno splendido polittico di J. Palma il Vecchio che ritrae Santa Barbara, patrona della Scuola dei Bombardieri. Un tempo la chiesa era, infatti, sede della Scuola di Mestieri. Sempre nel campo, d'obbligo una vista alla Fondazione Querini Stampalia, la casa-museo della famiglia Querini-Stampalia che ospita una biblioteca, un notevole archivio, una quadreria e arredi dal XVI secolo. La Fondazione è situata in un bel palazzo rinascimentale, la Quadreria appartenuta al Conte Querini-Stampalia accoglie nelle numerose sale dipinti di autori veneziani del XIV, XV e XVI sec., oltre ad opere di grande rilievo quali la Presentazione al Tempio di G. Bellini. Il restauro del piano terra e del giardino del palazzo sono opera del celebre architetto Carlo Scarpa, che vi lavorò dal 1959 al 1963. Attraversate il campo, ora, in direzione Campo Santa Marina, giungendovi giusto in tempo per soddisfare il vostro senso del gusto: tutto questo girare ed esplorare vi avrà messo acquolina, e la Pasticceria Italo Didovich è proprio il meglio che poteva capitarvi di incontrare. Da quarantanni Italo e Laura Didovich gestiscono questa pasticceria rigorosamente artigianale. Qui si può gustare la tradizione dolciaria veneziana ed austroungarica. Il servizio di bar e caffetteria viene svolto sia al banco, sia nella confortevole sala interna, oltre che nel piccolo dehors, che si affaccia sul Campo (impagabile nelle belle giornate). Fermatevi anche per un aperitivo tipico veneziano, lo Spritz (deliziosi tramezzini o sfiziose pizzette lo accompagneranno), mentre all'ora di pranzo la piccola cucina propone un menu dai gusti semplici e familiari, anche per asporto. Durante le feste tradizionali le vetrine si riempiono dei dolci tipici della storia veneziana. Mentre ritemprate corpo e spirito, avrete il tempo di scoprire che In Campo Santa Marina esisteva anticamente una chiesa: è possibile ammirare ancora il basamento del campanile, che da sul campielletto omonimo. Di fronte alla Pasticceria, sino a pochi anni fa, esisteva una bottega di marmisti ove aveva lavorato il Canova. 
Prendete Calle Scaleta per arrivare in Corte de la Spechiera, al civico 6010: avrete il privilegio di poter entrare nell'Atelier Flavia, creato da Flavia Zorzo nel 1980. Qui oltre alle famose maschere  della Commedia dell’arte, tutte realizzate a mano in cartapesta secondo le antiche tradizioni dei “mascareri veneziani”, si possono trovare le nuove maschere guarnite di piume, pizzi e perle di murano abbinate agli splendidi costumi realizzati a mano per il Carnevale di Venezia, ma anche per speciali occasioni quali matrimoni, compleanni e balli in maschera. Ogni costume, disponibile in taglie per uomo, donna e bambini, riproduce fedelmente lo stile dell’epoche che rappresenta (1500, 1700, 1800) dai colori alle stoffe, dai fregi agli accessori: un vero e proprio tuffo nel passato, frutto di rigorosa ricerca storica e cura dei particolari. Immedesimàti quindi in veneziani d'altri tempi, perchè non calarci nell’atmosfera della più tradizionale commedia dell'arte? Un piccolo ponte ed eccovi al Teatro Malibran, un vero e proprio gioiello architettonico, noto soprattutto per la sua importanza in ambito operistico che ebbe tra il XVII e il XVIII secolo, quando portava il nome di Teatro San Giovanni Grisostomo. Progettato da Tommasi Bezzi per volere dei fratelli Grimani, fu inaugurato durante il Carnevale del 1678, diventando da subito il principale, il più lussuoso e il più stravagante palcoscenico veneziano, grazie alle sontuose opere ivi allestite durante le quali si esibivano i cantanti di più alto livello. Nel 1737, quando Carlo Goldoni fu posto alla direzione del palcoscenico veneziano, iniziarono ad essere rappresentati anche lavori in prosa (tra questi molti erano sue commedie). L'attuale teatro è stato restaurato completamente nel 1992 dal Comune di Venezia.
Ancora non siete sazi della bellezza di questa parte di Venezia senza tempo? Eccovi dunque un ultimo gioiello preziosissimo: un ponte e una calle, ed eccovi nel magico Campiello dei Miracoli
. E' credenza popolare che intorno al 1400 si verificasse qui un evento straordinario: fu vista piangere un'immagine sacra della Madonna in un capitello. Con le offerte dei veneziani venne costruita la chiesa di santa Maria Formosa che prima abbiamo visitato. Da qui, alzando lo sguardo, perdetevi nella meravigliosa policromia di marmi della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, esempio perfetto e compiuto dell’architettura rinascimentale Veneziana. Fu progettata da Pietro Lombardo Si tratta di un unicum, iniziata nel 1481 e ultimata nel 1489 e il progetto dalla realizzazione alla decorazione è opera di un unico artista e della sua bottega. Molto piccola rispetto alle altre chiese veneziane è un vero scrigno di tesori, oggetto di una decorazione totale: marmi colorati, sculture, rilievi di eccezionale fattura ornano ogni angolo interno ed esterno con un risultato assolutamente stupefacente. L’interno ad una sola navata presenta, sopra l’ingresso principale, il coro pensile delle monache francescane di Santa Chiara. Sia il soffitto del coro, sia la volta sono intagliati a cassettoni dorati con all’interno dei cinquanta riquadri, piccoli dipinti su tavola in stile tizianesco eseguiti nei primi anni del XVI secolo. 
Terminiamo quindi questo nostro piccolo viaggio odierno, fatto di storia e tradizioni, ricordando quanto è unica e meravigliosa questa Venezia artigiana e magica..

Punti di interesse

Scriba è una bottega artigianale, nel cuore di Venezia, nata dalla lunga esperienza e dalla spiccata abilità manuale del suo...

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